Cerotti antidolorifici e/o autoriscaldanti per la spalla

 

Dolore alla spalla e periartrite

dolore-spalla-cerotti

Esistono varie forme di dolore alla spalla per quante sono le cause: capsulite adesiva (spalla congelata), tendinite (infiammazione provocata da sforzi fisici), borsite (infiammazione del tessuto molle localizzato tra tendini ed osso) e periartrite.

L’articolazione della spalla è più complessa del ginocchio e, se parliamo di complessità, tra le patologie citate la periartrite è la più complicata, anzi la più seria da trattare.

La periartrite scapolo-omerale è causata dalla presenza di calcificazioni (depositi di calcio che si formano nei tendini della cuffia dei rotatori) ed è caratterizzata da attacchi molto dolorosi.

Per il dolore si può ricorrere a farmaci analgesici (paracetamolo), antinfiammatori non steroidei (acido acetilsalicilico), terapie mirate di ionoforesi, fisioterapia, cicli di onde d’urto oppure si può intervenire in maniera più localizzata con l’applicazione di cerotti antidolorifici e/o autoriscaldanti.

Spesso, per il forte dolore, si ricorre ad infiltrazioni di cortisone direttamente alla spalla ma occorre fare attenzione: il cortisone calma il dolore ma non risolve la causa e non si può ripetere l’infiltrazione per ogni attacco, alla lunga il cortisone potrebbe portare alla degenerazione dei tendini peggiorando il problema.

In questo senso, per sedare il dolore, sono da preferire i cerotti antidolorifici e autoriscaldanti ma se le terapie citate non risolvono il dolore ed il blocco della spalla, è necessario optare per un ciclo di terapia più mirata che include Tens, Tecarterapia, Vela Smooth e Chinesiterapia.

 

 

Cerotti antidolorifici e  cerotti autoriscaldanti

cerotti-autoriscaldanti-antidolorifici

Chi intende evitare farmaci da assumere per bocca o iniezioni può ricorrere ai cerotti antidolorifici e/o cerotti autoriscaldanti contro i dolori muscolo-articolari che colpiscono la spalla ed altre parti del corpo.

Questo antidolorifico ad uso cutaneo (di tipo autoadesivo e di dimensioni variabili) è costituito da una matrice acrilica contenente il principio attivo applicata su un supporto di ‘tessuto non tessuto’ e protetta da due lembi in carta siliconata removibili.

Si applica sulla zona interessata dal dolore facendolo aderire perfettamente alla cute e, da quel momento, il principio attivo gradualmente e costantemente si diffonderà attraverso la cute nel corso di 12 ore raggiungendo la zona colpita dall’infiammazione.

I cerotti antidolorifici e/o autoriscaldanti vengono impiegati per il trattamento locale di stati infiammatori dovuti a problemi reumatici o traumatici che possono colpire muscoli, legamenti, articolazioni o tendini.

Rispetto a tutti quei farmaci assunti per via orale o tramite iniezione, l’applicazione di cerotti antidolorifici  (detti anche cerotti antinfiammatori o medicati) ha i suoi vantaggi.

 

Cerotti antidolorifici e/o autoriscaldanti: vantaggi

cerotti-antidolorifici

L’utilizzo del cerotto antidolorifico e antinfiammatorio (detto transdermico in quanto agisce con il passaggio attraverso la cute del principio attivo analgesico e antinfiammatorio) ha i seguenti vantaggi:

 

  • La somministrazione transdermica ‘risparmia’ l’apparato digestivo in quanto non attraversa e non coinvolge stomaco ed intestino ed evita l’assorbimento nel circolo sanguigno;

  • Consente un apporto regolare del principio attivo per un tempo prolungato e costante senza sensibili variazioni, a differenza dell’assunzione di compresse e pasticche che segue una curva a campana;

  • L’azione attraverso la cute riduce la probabile perdita di sostanza farmacologica nel primo passaggio epatico, quando viene metabolizzata dal fegato;

  • Non essendo assunto per bocca, il cerotto antidolorifico è ideale per chi non può o non è in grado di assumere farmaci per via orale (per problemi di deglutizione, disturbi della digestione, uso simultaneo di altri farmaci che potrebbero depotenziare l’effetto del principio attivo o interagire con esso);

  • L’applicazione è pratica: 2 volte al giorno per i cerotti medicati (mattino e sera a distanza di 12 ore l’uno dall’altro) e non più di 8 ore al giorno per i cerotti autoriscaldanti (che tratteremo più avanti).

 

Bisogna riconoscere che l’azione dei cerotti antidolorifici, soprattutto per combattere forti infiammazioni, ha un’efficacia inferiore rispetto a quella dei farmaci ad uso orale.

Se si riscontrano effetti collaterali durante l’uso di un cerotto antidolorifico, per interrompere il disturbo basterà toglierlo.

Si possono, quindi, verificare effetti collaterali?

 

 

Principi attivi, effetti collaterali e controindicazioni

cerotto-antidolorifico-autoriscaldante-dolore-spalla

I cerotti antidolorifici ‘salvano’ stomaco ed ntestino dagli effetti avversi dei principi attivi contenuti nei FANS, i farmaci antinfiammatori non steroidei da assumere per bocca che contengono ibuprofene, ketoprofene, naprossene, acido acetilsalicilico.

In realtà, i principi attivi più usati che imbevono i cerotti antinfiammatori sono il diclofenac, il flurbiprofene e il ketoprofene, molecole appartenenti alla famiglia dei FANS.

Si consiglia una durata breve del trattamento con i cerotti, per un periodo non superiore a 10 giorni.

Se al termine del trattamento non si riscontrano miglioramenti o se i sintomi peggiorano è necessario chiedere consiglio al proprio medico curante.

Il prodotto non deve essere usato in soggetti di età inferiore ai 16 anni, in soggetti che soffrono di ipersensibilità ai principi attivi del cerotto che risulta controindicato a chi soffre di orticaria, rinite acuta, ulcera peptica attiva, accesso asmatico a seguito dell’impiego di acido acetilsalicilico, donne in gravidanza.

I cerotti antidolorifici non vanno assolutamente applicati su una zona cutanea danneggiata (danni di qualsiasi genere), vanno appoggiati sulla pelle pulita, asciutta e priva di peli.

Il trattamento va interrotto immediatamente se si verificano episodi di rash cutaneo o di reazione allergica al principio attivo.

Una volta rimosso il cerotto, non esponete la zona trattata alla luce solare diretta o alle lampade solari per evitare rischi di fotosensibilità.

 

Cerotti antidolorifici e/o autoriscaldanti: le differenze

I cerotti antidolorifici medicati sono imbevuti di sostanze contenenti principi attivi ad azione antinfiammatoria e analgesica.

Le fasce o cerotti autoriscaldanti contengono sostanze che, se poste a contatto con l’ossigeno, sviluppano calore terapeutico (raggiunge i 40°) e lo diffondono distendendo i muscoli e alleviando il dolore. Come per i cerotti medicati, le fasce autoriscaldanti devono essere applicate su pelle sana e non su cute irritata o danneggiata e non devono entrare a contatto con genitali, occhi, mucose.

I cerotti autoriscaldanti agiscono su dolori muscolari e articolari, affaticamento e tensione muscolare, stiramenti, distorsioni e artrite: sono indicati, in particolare, per il mal di schiena, il mal di collo, spalla e polso. Vanno usati per 8 ore al giorno fino a 7 giorni consecutivi.

Sono apprezzati soprattutto perché agiscono direttamente sulla zona interessata al dolore, non contengono medicinali, migliorano la flessibilità rilassando i muscoli tesi.

Sviluppando e sfruttando calore, potrebbero irritare o scottare la pelle, ecco perché non vanno usati per più di 8 ore al giorno: chi soffre di diabete, problemi di circolazione, malattie cardiache, artrite reumatoide oppure le donne in gravidanza dovrebbero chiedere il parere del medico prima di usare i cerotti autoriscaldanti.

Spalla congelata, cos'è e come si cura

 

spalla-congelata-rimedi

Tra le forme più comuni ma anche più fastidiose di periartrite c’è la cosiddetta ‘spalla congelata’ (dall’inglese Frozen Shoulder), una malattia che produce dolore e rigidità dell’arto e che se non viene riconosciuta e trattata in tempo può anche comportare come sua conseguenza peggiore quella  dell’immobilizzazione dell’arto. Si tratta di una malattia che colpisce in numero maggiore le donne rispetto agli uomini e normalmente si presenta tra i 40 e i 60 anni.

 

 

‘Spalla congelata’, cause e fasi

spalla-congelata

Ma cosa determina la ‘spalla congelata’? In pratica tutto il movimento dell’arto è assicurato dalla mobilità della capsula, ossia il tessuto connettivo che circonda l'articolazione, e che viene lubrificata dal liquido sinoviale. Nel caso della ‘spalla congelata’, la capsula diventa improvvisamente più spessa, forma delle aderenze e così il liquido fa molta più fatica a scorrere rendendo più difficoltosi i movimenti (capsulite). Il segnale più chiaro è quando non si riesce più a muovere la spalla oppure lo si fa con molta fatica, anche durante la fase di riposo notturna.

 

Sono tre normalmente le fasi che contraddistinguono la ‘spalla congelata’ in un soggetto:

  • Congelamento: il dolore aumenta in maniera progressiva e inesorabile, la spalla perde mobilità. Una fase che può durare da un mese e mezzo a sei mesi;

  • Spalla congelata: i sintomi vivono una fase di stasi, anche se la rigidità complessiva rimane. Può durare anche sei mesi e rende le normali attività quotidiane complicate;

  • Scongelamento: il movimento della spalla migliora lentamente e si registra un progressivo ritorno alla normalità anche se il processo può andare avanti fino ad un paio d’anni.

 

Quali sono le cause che possono provocare la spalla congelata? Non tutte sono note in medicina nonostante i molti studi che sono stati fatti in merito, anche se ci sono fattori considerati più a rischio a cominciare dal diabete, che evidentemente rende più sensibili le persone che ne vengono colpite nonostante non ci sia una correlazione diretta, oltre al morbo di Parkinson, alle malattie cardiache e quelle della tiroide.

 

 

Esami e trattamenti per la ‘spalla congelata’

Per determinare con certezza se si tratta di ‘spalla congelata’ e avere quindi una diagnosi affidabile, serve una visita dall’ortopedico che dopo aver verificato l’effettiva mobilità ridotta o assente dell’arto potrà sottoporlo ad una serie di accertamenti come i raggi X, che possono confermare o escludere altri problemi come l’artrosi, la risonanza magnetica o l’ecografia alla spalla. In base alla diagnosi, si passerà poi al trattamento che comunque richiede diversi mesi se non anni di pazienza. La grande maggioranza dei pazienti che soffrono di ‘spalla congelata’ migliorano con semplici massaggi ed esercizi fisici riabilitativi per ripristinare la piena attività dell’arto, assumendo per il dolore anche FANS (Farmaci Anti Infiammatori non Steroidei) che possono ridurre il dolore e il gonfiore, oppure in alternativa con iniezioni di corticosteroidi direttamente nella spalla mediante infiltrazioni.

Se invece il dolore non passa e la spalla rimane bloccata, sarà necessario pensare ad un trattamento  chirurgico che ripristini la piena efficienza dell’arto. Si effettua in artroscopia, con piccoli tagli della pelle nella spalla in modo da liberarla dall’immobilità. Dopo l’intervento chirurgico sarà assolutamente necessaria una fase di fisioterapia per fissare il movimento raggiunto con l’aiuto del chirurgo.

Dolore alla spalla sinistra o destra, cause e rimedi

 

dolore-spalla-destra-sinistra-cause-rimedi

Ciò che la maggior parte delle persone chiamano “spalla” è davvero una somma di diverse articolazioni che si combinano con tendini e muscoli per consentire una vasta gamma di movimenti del braccio. La mobilità ha il suo prezzo, però. Essa può portare ad un aumento dei problemi di instabilità o rigidezza delle strutture dei tessuti molli o ossei in spalla, con conseguente dolore. Si può sentire dolore solo quando si sposta la spalla, o per tutto il tempo. Il dolore può essere avvertito non solo nella spalla, ma anche nel collo o al braccio e inoltre può essere temporaneo o può persistere e richiedere una diagnosi medica e il trattamento, con una determinata terapia.

Insomma, il dolore alla spalla è un vero e proprio rompicapo. Esistono alcune cause più comuni, così come alcune opzioni di trattamento generali: è ovvio però che il medico può darti informazioni più dettagliate e decidere queli possono essere le giuste cure per queste tipologie di problemi.

 

 

Anatomia della spalla

anatomia-della-spalla

La spalla è costituita da tre ossa: l'osso superiore del braccio (omero), la scapola, e la clavicola. La testa del vostro osso superiore del braccio si inserisce in una presa arrotondata nella scapola. Questa presa è chiamata il glenoideo. Una combinazione di muscoli e tendini mantiene il vostro osso del braccio centrato nella vostra spalla. Questi tessuti sono chiamati “rotatori”. Essi coprono la testa del vostro osso del braccio superiore e danno il fissaggio alla scapola.

 

Le cause del dolore alla spalla

Il dolore alla spalla può essere causato da un lieve infortunio, una cattiva postura o una condizione di salute di base. Le condizioni che possono causare dolore alla spalla includono il fenomeno della  periartrite alla spalla, disturbi dei rotatori, instabilità della spalla, disturbi acromion-claveari, un braccio rotto o clavicola rotta.

 

La periartrite alla spalla

dolore-alla-spalla

La periartrite alla spalla o “spalla congelata”, nota anche come capsulite adesiva, è una rigidità persistente dolorosa dell'articolazione della spalla che rende molto difficile effettuare l'intera gamma dei normali movimenti della spalla e del braccio. La periartrite scapolo omerale si verifica quando vi è ispessimento, gonfiore e stringendo il tessuto flessibile che circonda l'articolazione della spalla. Questo lascia meno spazio per l'osso superiore del braccio (omero) nell'articolazione della spalla, e rende il movimento rigido e doloroso.

Si possono trovare difficoltà a svolgere le attività quotidiane come vestirsi, guidare e dormire comodamente. I sintomi della periartrite alla spalla possono variare notevolmente, ma tendono ad avanzare lentamente. La maggior parte dei casi di periartrite alla spalla si verificano in persone di età superiore ai 40 anni.

 

Disturbi della cuffia dei rotatori

Il disturbo alla cuffia dei rotatori è il fastidio al gruppo di muscoli e tendini che circondano l'articolazione della spalla. I tendini sono i duri cavi gommosi che collegano i muscoli alle ossa. La cuffia dei rotatori mantiene il giunto nella posizione corretta, con possibilità di spostarlo in modo controllato. Diversi tipi di disturbo della cuffia dei rotatori possono causare sintomi diversi, ma caratteristiche comuni comprendono il dolore che è peggio durante le attività che coinvolgono il braccio sopra delle spalle, per esempio, quando vi lavate i capelli.

 

 

Tendinite e borsite

La tendinite è l'infiammazione (gonfiore) di un tendine. La borsite è l'infiammazione di una borsa, ovvero un piccolo sacco pieno di liquido che si trova sopra le articolazioni e tra i tendini e le ossa.

Il cuffia dei rotatori, la tendinite e la borsite sono solitamente il risultato di irritazione e infiammazione causata da un infortunio alla spalla o da un uso eccessivo della stessa. Ad esempio, queste condizioni possono influenzare qualcuno il cui lavoro comporta il sollevamento di pesi sopra la testa, o un atleta che gareggia nel lancio in qualche sport, come nel lancio del giavellotto o del disco. Se non vi è alcun tipo di danno alla spalla, i tendini o la borsa possono infiammarsi comunque.

 

Instabilità della spalla

L'articolazione della spalla è un giunto a sfera e presa. La parte superiore del vostro osso superiore del braccio (omero) è la sfera che si inserisce nella presa della scapola. L'instabilità della spalla si verifica quando la parte dell'articolazione non si muove correttamente nella presa. Questo può variare da una sensazione di dolore in spalla, ad una lussazione completa della stessa dove la parte sferica esce completamente dalla presa. I sintomi di instabilità a volte possono essere vaghi.

 

Il parere medico

dolore-spalla-terapia-dottore

Così come chiede esattamente dove il dolore è, il medico di famiglia avrà anche bisogno di sapere se:

 

- avete avuto lesioni recenti;

- tutto ciò rende il dolore meno o più forte;

- il dolore è peggio di notte;

- il dolore è venuto gradualmente o improvvisamente;

- il dolore sta influenzando la vita di tutti i giorni - ad esempio, al lavoro o nell'esercizio;

- avete altri sintomi.

 

La diagnosi del dolore alla spalla

Il tuo medico dovrà probabilmente effettuare un esame fisico della vostra zona delle spalle. Essi dovranno:

- confrontare la spalla destra e sinistra;

- verificare la presenza di eventuale arrossamento, gonfiore o lividi;

- verificare se è dislocata l'articolazione (se il giunto è venuto fuori dalla sua posizione corretta) - se lo è, la spalla sarà in una posizione insolita;

- sentire le ossa e le articolazioni delle spalle per vedere se questo provoca alcun dolore;

- movimenti del braccio.

 

Trattamento del dolore alla spalla, rimedi

dolore-spalla-collo-braccio

Ci sono diversi tipi di trattamento per il dolore alla spalla, a seconda delle cause e dei sintomi. Alcune opzioni di trattamento e di cura del dolore alla spalla, come il calore o impacchi di ghiaccio e antidolorifici, possono aiutare a ridurre il dolore e il trattamento di lesioni non gravi a casa.

Il medico dovrà verificare se il dolore è il risultato di un infortunio, se è particolarmente grave, o non vi è alcun segno di miglioramento dopo un paio di settimane. Il medico di famiglia può fare riferimento, per il trattamento specialistico, ad un chirurgo ortopedico (uno specialista in condizioni che colpiscono le ossa e muscoli) oppure ad un reumatologo (uno specialista in condizioni che colpiscono i muscoli e le articolazioni).