Periartrite e antinfiammatori: Il cortisone

 

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Il fastidioso e doloroso problema della periartrite è una patologia infiammatoria e/o degenerativa che interessa i muscoli, i tendini e le articolazioni. Tra i vari rimedi farmacologici, quelli più comuni e consigliati dagli esperti del settore, sono gli antinfiammatori.

 

 

Le cause e i sintomi della periartrite

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Diversi sono le cause che possono causare la periartrite: cadute e traumi, malformazioni, movimenti massicci delle braccia, specialmente quando si è tennisti, giocatori di pallanuoto, lanciatori di giavellotto, pallavolisti e giocatori di baseball. Anche l’avanzare dell’età può provocare la periartrite.

Il sintomo principale della patologia è il dolore acuto quando si fanno movimenti come il sollevare il braccio con o senza peso. Di notte, la sofferenza è più forte soprattutto quando ci si appoggia sulla spalla dolorante. Per diagnosticare la periartrite è necessaria un’ecografia con la quale si individuano i tendini infiammati; anche la radiografia fa intuire se ci siano eventuali calcificazioni.

La periartrite può colpire diverse parti delnostro corpo: il braccio, la spalla, l’anca, l’omero. La periartrite scapolo omerale è molto dolorosa ed immobilizza la spalla. L’altro tipo è conosciuto come la spalla di Milwaukee che colpisce i soggetti femminili più anziani. La periartrite scapolo-omerale cronica semplice è molto comune e si presenta in modo graduale. La guarigione sarà, in questo caso, molto lenta e complessa. Il tipo cronico anchilosante colpisce in particolar modo le donne avanti con l’età e si manifesta con il blocco totale e invalidante della spalla.

 

 

Antinfiammatori e periartrite: Il cortisone

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Per far sì che il costante e vincolante dolore diminuisca, è utile la somministrazione di antinfiammatori e antidolorifici. Gli antinfiammatori agiscono riducendo l’infiammazione, appunto. Divisi in steroidei e non steroidei, questi medicinali possono essere assunti per via orale oppure per infiltrazioni. In particolare, quest’ultimo trattamento prevede la somministrazione del cortisone  accompagnato da un farmaco a base di steroidi e un anestetico locale. Spesso queste infiltrazioni vengono eseguite dal medico curante; in altri casi è lo specialista ortopedico a effettuare il trattamento sul paziente. Ovviamente si è costretti a limitarsi nell’assunzione di tali farmaci, perché possono avere effetti collaterali di notevole entità oltre a possibili controindicazioni.

Il cortisone, antinfiammatorio molto potente, è il farmaco più usato per curare la periartrite mediante iniezioni alla spalla o all’arto infiammato. Questo ha come obiettivo quello di ridurre l’infiammazione che provoca dolore.

Esistono diversi tipi di infiltrazioni di cortisone: iniezioni locali in una determinata zona, per esempio alle articolazioni o alla spina dorsale, le cosiddette infiltrazioni epidurali; abbiamo anche le infiltrazioni sistemiche che hanno la capacità di ridurre l’infiammazione in tutto il corpo e regolano l’attività del sistema immunitario. Questo tipo di iniezioni vengono eseguite nel caso di artrite reumatoide, cancro, malattie autoimmuni del collagene, reazioni allergiche o problemi di respirazione.

Il cortisone riduce di molto la reazione infiammatoria, contenendo la dilatazione capillare e la penetrabilità delle strutture vascolari. Il cortisone, inoltre, riduce l’accumulo di leucociti e macrofagi e inibisce il rilascio di chinine che portano alla vasodilatazione. Nonostante ciò deve essere utilizzato con cautela e sotto stretta sorveglianza medica in quanto può provocare gravi danni al corpo umano. Da rimarcare che l'infiltrazione articolare di questo farmaco non ha come effetto collaterale l’aumento di peso di chi lo assume. Dopo il trattamento, alcuni pazienti avvertono rossore e calore al torace e al viso. Ed ancora, in caso di soggetto interessato da diabete, il cortisone potrebbe aumentare i livelli di zucchero nel sangue.