Periartrite e nuoto

 

 

Se la periartrite, specialmente alla scapola, è un tipo di infiammazione che può colpire in realtà chiunque, ci sono particolari categorie di sportivi, di ogni età, che possono essere considerate a rischio.

 

Una è quella dei nuotatori che per il loro naturale movimento in acqua hanno anche maggiori motivi per soffrirne. Approfondiamo insieme l'argomento.

 

 

I benefici del nuoto e possibili infortuni dovuti alla pratica di questo sport

E' risaputo che il nuoto è uno tra gli sport più salutari in circolazione. Se praticato con costanza a livello amatoriale ci mantiene in forma sia "fisicamente" sia psicologicamente attraverso un percorso motivazionale non indifferente. E' ideale per bambini, adulti e anziani in quanto fa bene ad ogni età.
 

A differenza di molti sport la pratica del nuoto coinvolge tutto il corpo nell'allenamento con un'attività aerobica senza stressarlo, grazie al fatto che in acqua si pesa circa il 30% in meno quando siamo immersi.

Ogni movimento che facciamo è quindi accompagnato dalla spinta che esercita la massa dell'acqua sul nostro corpo rendendo il movimento più leggero. In realtà esiste una differenza tra il nuotare in una piscina e a mare. L'acqua di mare contenendo più sale è più pesante quindi ci spinge più verso l'alto regalandoci quella sensazione di leggerezza. Viceversa questa alta salinità fa molta più resistenza quando nuotiamo e pertanto siamo più veloci in una piscina, tenendo conto le vi sono tante diverse tipologie di piscine ognuna con le proprie caratteristiche (approfondisci su Prontopiscine.it).

Nonostante il nuoto sia super benefico per il nostro organismo e soprattutto per i nostri muscoli ed il cuore, possono avvenire (per fortuna raramente) infortuni più o meno seri, tra i più comuni citiamo:
 

  1. gli infortuni alla spalla, problema definito anche la "spalla del nuotatore";

  2. gli infortuni al ginocchio che sono più frequenti negli agonisti dello stile di nuoto a rana;

  3. gli infortuni alla schiena con patologie dolorose come lombalgie, discopatie, lombo sciatalgie.


In questo articolo andremo a trattare il primo infortunio che abbiamo citato, quello alla spalla e nello specifico nel caso di infiammazione ai tendini della spalla, condizione di natura infiammatoria che coinvolge il tendine della cuffia dei rotatori e/o del tendine del capo lungo del bicipite brachiale.

Tale condizione è molto dolorosa e rende difficile non solo nuotare, ma anche fare semplici movimenti con il braccio, come ruotarlo e portarlo verso l'alto.

 

 

La spalla del nuotatore

periartrite-nuoto

L’infiammazione della spalle che porta alla periartrite è tipica anche di altre discipline sportive nelle quali si utilizza molto il braccio come ad esempio il baseball, il tennis, il sollevamento pesi o anche i lanci in atletica. Tutti sport nei quali i muscoli delle braccia vengono sottoposti a sforzi intensi e prolungati e che alla lunga possono usurarli.

Si tratta di una lesione che corrisponde alla tendinite della cuffia dei rotatori e interessa soprattutto chi pratica il nuoto a livello agonistico e quindi per tenersi in allenamento deve sottoporsi a grandi carichi di pesi e di lavoro quotidiani.

Chi nuota, quale che sia lo stile che pratica, deve comunque sempre tenere in tensione le braccia e quindi è più facile che i tendini si infiammino. Ciò si verifica frequentemente negli sport nei quali si deve portare ripetutamente il braccio al di sopra della testa e qualora l’esercizio venga continuato nonostante il dolore si può rischiare il distacco dei tendini che sono inseriti nell’omero. Così potranno essere difficili anche i gesti più semplici, come portare la forchetta alla bocca oppure stringere una mano.

 

 

Cosa fare nella periartrite causata dal nuoto

nuoto-periartrite-fisioterapia

Per stabilire se la periartrite sia causata dalla pratica natatoria sarà sufficiente una comune risonanza magnetica che è in grado di mettere in evidenza le cause.

Una volta stabilita insieme ad uno specialista la causa, si passerà alla seconda fase. I tendini dovranno essere messi a riposo assoluto, evitando qualsiasi movimento improvviso che possa ulteriormente provocare dolore.

Sempre sotto prescrizione medica è possibile iniziare una terapia antinfiammatoria non steroidea e parallelamente è possibile utilizzare impacchi di ghiaccio all'interno di uno straccio sulla zona dolente. Questa operazione va fatta per circa 20 minuti per almeno due volte al giorno. Tenendo presente che quando si sentirà molto freddo sull'area dove poggia l'impacco lo si può sollevare per qualche secondo per poi ripoggiarlo.

 

 

Una soluzione che potrebbe dare buoni risultati è anche provare cure terapeutiche con manipolazioni ed esercizi, il tutto sotto l'occhio vigile di fisioterapisti qualificati. Nei casi più gravi con dolori ormai cronicizzati o molto forti è possibile tentare una cura con farmaci steroidei.

Solo in casi estremi invece sarà necessario ricorrere alla chirurgia.