Periartrite non curata

 

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Se la periartrite già da sola rappresenta un disturbo fastidioso, anche quando non si presenta in forma acuta, se viene trascurata oppure ancora peggio non curata può presentare un conto salato al fisico, diventando con il tempo sempre più acuta e persistente sia nella zona della spalla che in quella dell’anca, ossia quelle solitamente più colpite.

 

 

Come si manifesta la periartrite non curata

La periartrite non curata si presenta in una forma più subdola di quella acuta, perché il disturbo nella zona interessata non è dolorosissimo né intenso e quindi può portare ad essere trascurato.

I sintomi si presentano meno intensi, magari anche solo sotto forma di blocco nella rotazione della spalla che dura soltanto qualche giorno, oppure fitte che compaiono e scompaiono con regolarità. Chi ne viene colpito non vi presta attenzione, pensa magari ad una semplice contusione, al massimo ad uno strappo da curare con qualche antidolorifico, mentre la periartrite in realtà ha bisogno di esami specifici più approfonditi e di cure ad hoc.

Ecco perché una periatrite non curata può anche andare avanti degli anni, diventando con il tempo sempre più fastidiosa e dolorosa. Prima di trovare la cura, però, occorre sempre un esame diagnostico specifico, quello che può essere prescritto soltanto da uno specialista come un ortopedico. Solo in base alla sua diagnosi infatti sarà possibile impostare una terapia e non rischiare così di trascurare la periartrite.

 

 

Come risolvere la periartrite non curata

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Anche se la periartrite non è stata curata per tempo oppure è stata proprio trascurata, si è comunque sempre in tempo, soprattutto per evitare che si formino calcificazioni poi difficili da eliminare. In una prima fase, serve riposo assoluto dell’arto interessato, accompagnato da un trattamento crioterapico, ossia con il classico freddo che aiuta sia ad anestetizzare la parte infiammata che ad evitare contratture. Successivamente il paziente potrà pensare di sottoporsi a trattamenti più specifici come quello con il laser, oppure gli ultrasuoni e la ionoforesi. E successivamente si potrà pensare ad una riabilitazione con una serie di esercizi specifici per l’arto interessato.