Periartrite alla spalla o scapolo omerale

 

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La periartrite è un fastidio muscolare che si può manifestare anche in altre zone del corpo, a partire dall’anca, ma la sua accezione primaria è legata alla spalla, tanto che in medicina viene definita ‘periartrite scapolo-omerale’.

 

 

Quali sono i sintomi della periartrite alla spalla

La spalla in ogni essere umano si presenta come un complesso di articolazioni che permettono tutta una serie di movimenti caratteristici delle nostre braccia e in questo complesso l'articolazione scapolo-omerale è fondamentale per una buona mobilità dell’arto. Può succedere però che i movimenti siano limitati o addirittura impossibili anche nelle attività quotidiane più semplici come legarsi le scarpe, pettinarsi i capelli o ancora per le donne allacciarsi il reggiseno dietro la schiena. Colpa di un’infiammazione che comincia in maniera lenta ma inesorabile tanto da diventare acuta o cronica fino arrivando a limitare in maniera pesante la mobilità. Interessa i tessuti di natura fibrosa che circondano un'articolazione come tendini, borse sierose e tessuto connettivo e comporta la limitazione sia dei movimenti attivi che passivi, singolarmente o complessivamente. 

 

Le cause della periartrite alla spalla

In maniera più frequente la causa che determina la periartrite alla spalla è la tendinite, collegata alla ripetizione di gesti quotidiani a partire dal fatto di alzare il braccio che provoca lo sfregamento dei tendini posizionati all'estremità dell'omero. Il dolore può anche essere la conseguenza della presenza di calcificazioni tendinee che causano un'infiammazione e possono provocare crisi di dolore profondo. Altri dolori possono derivare dalla rottura (completa o parziale) di un tendine che attacca un muscolo ad un osso. Una rottura che può anche interessare la cuffia dei rotatori, ossia i muscoli responsabili della mobilità della spalla.

 

 

Terapie e cure per la periartrite alla spalla

Chiunque accusi dolori di questo tipo soprattutto se si manifestano in maniera prolungata, dovrà farsi visitare da uno specialista, in primis un ortopedico  che determinerà la terapia adatta. Nelle forme meno dolorose saranno sufficienti riposo e applicazione di ghiaccio, insieme a farmaci antinfiammatori. Invece nelle forme più avanzate occorrono infiltrazioni localizzate di anestetici e cortisonici. In una seconda fase si possono praticare sedute di laser terapia, ionoforesi, ultrasuoni e chinesiterapia utili per evitare che questi dolori possano ripresentarsi.