Periartrite diagnosi

 

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Non tutte le infiammazioni delle articolazioni, in particolare dei tendini, possono esser catalogate come periartriti anche se interessano zone classiche per quel tipo di disturbo come le spalle o le anche.

Ecco perché prima di stabilire la prognosi e la cura per uscirne sarebbe opportuno sottoporsi ad esami che sarà lo stesso specialista (in genere un ortopedico) a consigliare ai suoi pazienti in modo da avere una diagnosi precisa.

 

 

La risonanza magnetica e l’artroscopia

Sono fondamentalmente due gli esami strumentali ai quali ci si può sottoporre in caso di infiammazione che si sospetta sia dovuta ad una periartrite.

Il primo è la risonanza magnetica, in esame esclusivamente diagnostico che permette di visualizzare i diversi tessuti a cominciare da tendini, legamenti, cartilagine ma anche osso per strati e non espone il paziente al rischio di radiazioni ionizzanti. La risonanza è utile perché permette di evidenziare alterazioni importanti come la calcificazione dei tendini oppure ancora l’infiammazione delle borse sierose, con versamento di liquido nell’articolazione.

Invece l'artroscopia è un trattamento chirurgico che prevede l'introduzione di un  fibra ottica di diametro ridottissimo (in genere non più di 4 millimetri) all'interno della spalla, in modo da evidenziare su un monitor tutte le lesioni all'interno dell'articolazione che possono essere eventualmente operate nel corso dello stesso intervento. In questo caso l’anestesia può essere parziale o totale e anche qui si possono identificare eventuali versamenti e calcificazioni all’interno della spalla.

 

 

I tempi di recupero

Se nel caso della risonanza magnetica non si andrà comunque a toccare la spalla se non con gli strumenti necessari per l’esame, con l’artroscopia invece è prevista anche una breve convalescenza. La spalla infatti verrà bendata e protetta da un tutore per tenerla fissa verso il tronco e per diminuire il dolore potranno essere somministrati alcuni farmaci antidolorifici ed essere applicata una borsa del ghiaccio.

Normalmente il rientro a casa avviene al massimo entro tre giorni dall’operazione e verranno prescritti alcuni esercizi da fare a casa per riprendere le funzioni dell’arto. Entro un paio di settimane, se il decorso sarà regolare, si potrà tornare ad una normale attività.